Ancora violenza nella giornata di sabato a Milano su un manifestante inerme: un giovane è stato fermato e, mentre era trattenuto dagli agenti delle Forze dell’Ordine in borghese, ne è stato provocato lo svenimento usando una tecnica militare: pressando, cioè, con forza per un certo lasso di tempo sulla carotide della vittima finché questa non cada a terra svenuta.
QUI il link con il VIDEO dell’aggressione (dal sito Blondet & Friends).
E’ l’ennesima violenza, dopo i gravi fatti di Roma e Trieste, su cittadini inermi che stanno esercitando il loro diritto inviolabile a manifestare, garantito dalla Costituzione italiana. Ci chiediamo – insieme a Maurizio Blondet ed altri giornalisti italiani – come mai le stesse tecniche non siano adoperate dalle Forze dell’Ordine quando spacciatori o altri delinquenti vengono colti in flagranza di reato? Perché tanta zelante violenza su onesti cittadini che non stanno commettendo – ricordiamolo – NESSUN reato?
Ma se l’Italia è spettacolo di un inquietante scenario di violenza, il mondo sta guardando a Trieste. Le proteste dei portuali hanno ormai acceso una miccia che sta incendiando nella solidarietà reciproca pacificamente non solo tutta l’Italia, ma il mondo intero.
Non è un’esagerazione: apprendiamo che altri porti europei stanno seguendo l’esempio di Trieste. Gli fanno eco i sostenitori di Donald Trump negli Stati Uniti ed anche la giornalista e modella brasiliana Karina Michelin (i cui nonni paterni sono di origine veneziana) ha dedicato un lungo servizio in portoghese sugli avvenimenti accaduti in Italia a partire dal febbraio 2020, le inefficienze e la mancanza di un piano pandemico, gli allarmi ignorati dei medici di base, l’avvicendarsi della presidenza di Mario Draghi e gli incarichi da lui ricoperti negli anni precedenti, fino al risveglio delle piazze italiane e al dilagare delle manifestazioni. Le informazioni arrivano dal sito Dentro la notizia su Telegram. La Michelin afferma:
Quello che sta accadendo non ha nulla a che vedere con la pandemia. E’ un attacco alla democrazia senza precedenti negli ultimi 50 anni. E’ un attacco ai diritti dei lavoratori, è un attacco al diritto sacrosanto del popolo di esprimere il proprio dissenso con un governo sordo, che ha deciso di eliminare il popolo dalle sue decisioni.
Trieste oggi è diventata il simbolo della Resistenza italiana, il simbolo della sovranità di un popolo che combatte insieme, mano nella mano, difendendo le proprie libertà e il futuro dei propri figli. Trieste chiama tutte le città italiane e tutti i Paesi del mondo ad unirsi a questa lotta . Trieste ha dato vita ad una protesta, tutti i riflettori del mondo sono accesi alle richieste dei manifestanti in questo momento, ed è necessario coglier l’occasione pe calare le maschere di tutti coloro che hanno portato l’umanità fino a qui. […] Il popolo italiano sta dimostrando di comprendere il gioco nefasto e resiste fermamente a questo stress psicologico. Questa è guerra, ed il popolo italiano sta combattendo con dignità per porre fine alle tirannie che il mondo intero sta soffrendo. Noi dobbiamo stare con loro, noi dobbiamo unirci a loro, perché coraggiosamente stanno rappresentando tutti NOI.
Nino Rizzo, uno dei promotori della protesta di Trieste ha affermato – durante un colloquio con il giornalista Roby Master – che i manifestanti di Genova sarebbero in contatto con i portuali di Marsiglia. Mentre nei giorni scorsi si è bloccato anche il porto di Rotterdam, benché si stia tentando mediaticamente di sviare l’attenzione dai porti, considerati un settore altamente strategico. La foto sopra in evidenza dimostra come anche la città di Dublino si stia unendo alla protesta.
Rizzo rivela la strategia del gruppo che guida dietro le quinte i portuali di Trieste. E’ una strategia internazionale che unisce i popoli in un perfetto vincolo di pace e di amore – come afferma Master -, consapevoli che l’amore trionferà su l’odio che mostrano le élite verso i popoli che tiranneggiano. L’importanza del porto di Trieste è infatti altamente strategica per il nord Europa. Ma è strategica anche quella di molti altri porti, italiani ed europei, che costituiscono snodi economici fondamentali.
Mentre Cesare Sacchetti segnala un’altra confortante notizia dagli Stati Uniti. Così scrivono su Telegram i sostenitori del 45° Presidente degli Stati Uniti Donald Trump:
Pray for Italy. They are not allowed to work without the clotshot health pass anymore.
(Preghiamo per l’Italia. Essi non sono più autorizzati a lavorare senza pass sanitario.)
E’ significativo notare come i sostenitori di Donald Trump siano in larghissima maggioranza cristiani. Anche la moglie di Trump, Melania, è dichiaratamente cattolica e devota alla Madonna.
Così anche il generale Michael Flynn, molto vicino all’ex Presidente, è un fervente cristiano.
Ed anche il triestino Nino Rizzo ha parlato di una grande forza spirituale che sta animando tutti coloro che stanno combattendo. Senza questa forza non sarebbe stata possibile questa protesta non solo per i propri diritti ma anche e soprattutto per le generazioni future. Le lacrime di quel padre di famiglia a Trieste, che si rifiutava di muoversi chiamando i propri figli, hanno davvero fatto il giro del mondo ed hanno ridato forza a molti.
Gli italiani sono davvero divenuti leader di questo grande movimento pacifico.
Ma se ciò è accaduto lo si deve alla forza spirituale che ha animato dall’interno questo movimento. Gli italiani sono grandi quando ricordano quello che sono veramente stati nel mondo: un popolo di santi, di poeti e di navigatori.
Un popolo di artisti che hanno segnato la Storia di tutti i tempi e dotato di grande inventiva e genialità tecnica che il mondo ci ha sempre invidiato e copiato.
Ma anzitutto di santi, di quella santità ordinaria di cui parlava spesso papa Wojtyla quando si difendono la verità, i propri valori e la propria identità nazionale.
La propria tradizione cattolica, che è l’unica che può cementare l’unità nazionale. La Polonia di Giovanni Paolo II è rimasta ancorata ai propri valori cristiani perché per i polacchi l’essere cattolico è il primo segno identificativo, a cui non hanno mai rinunciato nemmeno durante gli anni bui del totalitarismo sovietico e delle persecuzioni comuniste.
In una parola, tutto quello che la cabala mondialista e le massonerie vogliono spazzare via definitivamente. Sono noti, come più volte affermato dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò, i collegamenti di alcuni personaggi pubblici col satanismo. Ecco cosa scrive l’arcivescovo Viganò nel suo intervento per il Convegno della Confederazione dei Triarii, nel maggio 2021:
Occorre che ciascuno di noi comprenda che quanto accade non è frutto di una sfortunata sequenza di casualità, ma risponde a un piano diabolico – nel senso che dietro tutto questo c’è il Maligno – che nel corso dei secoli persegue un unico fine: distruggere l’opera della Creazione, vanificare la Redenzione e cancellare ogni traccia di Bene sulla terra. E per ottenere questo fine l’ultimo passo è l’instaurazione di una sinarchia in cui comandano pochi tiranni senza volto, assetati di potere, dediti al culto della morte e del peccato, all’odio della vita, della virtù e della bellezza perché in esse risplende la grandezza di quel Dio, contro il quale gridano ancor oggi il loro infernale «Non serviam». I membri di questa setta maledetta non sono soltanto Bill Gates, George Soros o Klaus Schwab, ma quanti tramano nell’ombra, da secoli, per abbattere il Regno di Cristo: i Rotschild, i Rockefeller, i Warburg e quanti oggi sono giunti ad allearsi con i vertici della Chiesa, usando l’autorità morale del Papa e dei Vescovi per convincere i fedeli a vaccinarsi.
Sappiamo che la menzogna è l’emblema del diavolo, il segno distintivo dei suoi servi, il marchio di riconoscimento dei nemici di Dio e della Chiesa. Dio è Verità, il Verbo di Dio è vero ed Egli stesso è Dio: dire la verità, gridarla dai tetti, svelare l’inganno e i suoi artefici è un’opera sacra e il Cattolico – come chiunque abbia conservato ancora un minimo di dignità e di onore – non può sottrarsi a questo dovere.
Ciascuno di noi è stato pensato, voluto e creato per dare gloria a Dio ed esser parte di un grande disegno della Provvidenza: sin dall’eternità il Signore ci ha chiamati a condividere con Lui l’opera della Redenzione, a cooperare alla salvezza delle anime e al trionfo del Bene. Ciascuno di noi ha oggi la possibilità di scegliere se schierarsi con Cristo o contro Cristo, se combattere per la buona causa o rendersi complice degli operatori di iniquità. La vittoria di Dio è certissima, come certo è il premio che attende coloro che compiono la scelta di campo al fianco del Re dei re; e certa la sconfitta di chi serve il Nemico, certa la sua dannazione eterna.
E’ per questo che ogni piazza deve ricordare la forza inoppugnabile della preghiera, come hanno fatto gli uomini e le donne di Trieste. E’ stata infatti la loro arma vincente, che ha messo a nudo la vera debolezza di chi gli stava di fronte.
Un rosario in tasca o nella borsa, non solo assicurerà la protezione della Beata Vergine Maria, ma aiuterà a compiersi al più presto le parole certe pronunciate dalla Madonna a Fatima.
I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.