L’eurodeputata Francesca Donato, ex leghista, è intervenuta alcuni giorni fa in difesa dei cittadini italiani discriminati dal green pass nel corso del dibattito sulla violazione dello Stato di diritto in Polonia e relative sanzioni UE, durante la plenaria di Strasburgo.
Questo il suo intervento:
“È davvero frustrante per una cittadina europea italiana oggi assistere a questa inedita prova di forza dell’Unione contro lo Stato Polacco, per mancato rispetto della rule of law in tema di ideologia LGBTQ e nomine dei giudici, mentre in Italia i diritti umani fondamentali sanciti nella carta europea dei diritti dell’uomo vengono calpestati dal Governo del non eletto Presidente Draghi, con l’introduzione di misure gravemente discriminatorie e vessatorie contro la minoranza dei lavoratori e studenti non vaccinati contro il Covid, e la repressione violenta delle proteste pacifiche in corso.
La violazione della rule of law in Italia è ben più grave più grave di quella contestata alla Polonia: ma la Commissione non se ne occupa.
Forse il Premier Draghi ha ricevuto dalle Istituzioni europee licenza di uccidere? Se non è così, commissario, intervenga subito in difesa dei cittadini italiani che chiedono aiuto, come hanno fatto ieri a Trieste. Grazie.”
Qui il video con l’intervento.
Intanto, il generale Michael Flynn, uomo che ha fedelmente sostenuto Donald Trump e a lui molto vicino, ha annunciato su Telegram il suo pubblico sostegno ai cittadini italiani che stanno manifestando contro l’obbligo del green pass.
Scrive il generale Flynn:
“Oggi, noi siamo tutti Italiani! Ascoltate e guardate come gli Italiani stanno affrontando la dittatura nella loro nazione.”
Malgrado si siano diffuse notizie false secondo cui i manifestanti a Trieste avrebbero attaccato le Forze dell’Ordine con lanci di pietre e bottiglie, tutto il mondo sta guardando agli italiani e al coraggio da loro dimostrato nella battaglia per i diritti umani fondamentali.
La battaglia degli italiani trova il sostegno anche del 45° Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello dei numerosi patrioti che lo sostengono. Il riconteggio delle schede elettorali avvenuto nella Contea di Maricopa, in Arizona, ha dimostrato incontrovertibilmente come siano avvenuti brogli ai danni dell’allora Presidente Donald Trump, malgrado i media mainstream abbiano sostenuto il contrario. Man mano che si procede al riconteggio delle schede elettorali nei vari Stati americani la verità sta lentamente riaffiorando.
La lotta di chi sta protestando in tutto il mondo, ed in particolare in Italia, non è destinata a rimanere isolata.