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Si agita lo spauracchio del green pass eterno e del controllo definitivo della popolazione ma il procuratore Durham è sempre più vicino alla verità

Come è ormai noto, nel nostro Paese si continua ad alimentare la convinzione che che il green pass sarà eterno, anzi sarà “il pilastro del futuro passaporto europeo, in linea con il progetto digitale di Bruxelles e il controllo dei cittadini”, come ha scritto La Verità di Maurizio Belpietro, il 4 maggio scorso. 

E così anche sui canali della cosiddetta controinformazione, persino più che nell’informazione ufficiale, si avalla largamente questa tesi disorientando chi legge.

E’ stato dato infatti il via libera dal Parlamento europeo all’estensione della validità del green pass per un altro anno, fino a giugno 2023.

Il testo è stato approvato con 432 voti favorevoli, 130 contrari e 23 astenuti nella sezione dedicata ai cittadini dell’Ue e con 441 sì, 132 no e 20 astenuti per quella sui cittadini di Paesi terzi.

Ma “per il via libera definitivo al provvedimento servirà l’accordo con i governi Ue”, come ha riportato – fra i tanti articoli sull’argomento – Pupia.tv il 5 maggio scorso.

Non si evidenzia, però, che l’approvazione da parte del Parlamento europeo non è definitiva: occorrerà infatti che adesso ne discuta il Consiglio europeo, che rappresenta tutti e 27 Stati membri.

Inoltre l’accordo con i governi europei non è cosa da poco. Sarà tutto da vedere, infatti, il dato tutt’altro scontato che i singoli Stati europei accetteranno tale obbligo, perché è evidente che ciò si tradurrebbe in un’ulteriore grossa mazzata al turismo in un momento in cui i Paesi europei sono già stremati dalle restrizioni che per due anni hanno fatto precipitare l’economia di interi Paesi.

A parte l’Italia e la sua ormai quasi naturale vocazione al suicidio economico, che da parecchi anni ha caratterizzato tutti ed indistintamente i governi che si sono susseguiti nel nostro Paese (sia di destra che di sinistra), difficilmente altri Paesi come la Grecia e la Spagna – per esempio -, che hanno fondato la loro economia sul turismo, saranno ben lieti di ratificare un simile provvedimento suicida.

Questo tuttavia non viene affatto rimarcato da giornali vari e siti online, in quanto si preferisce dare roboante risalto alla notizia, presentandola ai lettori come evento ineluttabile.

Ciò che importa, infatti, è continuare a parlare ininterrottamente del green pass e far credere che esso sia ormai il futuro inevitabile di ogni cittadino europeo.

Peccato però che coloro che scrivono lo fanno fissando lo sguardo solo sulla fragile Unione Europea, senza voler togliere quella benda che impedisce ai loro occhi di accorgersi di quanto sta avvenendo in tutto il mondo.

L’Unione Europea non può essere isolata infatti da quanto accade oltre Oceano, da una parte, e procedendo verso Est, dall’altra.

E il dato ineluttabile, che lo si voglia ignorare o meno, è che l’alleanza tra Donald Trump e Vladimir Putin ha già scritto definitivamente la parola fine al progetto del Nuovo Ordine Mondiale voluto e architettato da lungo tempo dalle élite globaliste.

Il rublo sta guadagnando inoltre sempre più valore a scapito del dollaro su cui si è fondato l’impero dei grandi banchieri che da secoli decidono gli equilibri mondiali.

La mossa di Putin di accettare il pagamento del gas soltanto in rubli ha mostrato al mondo tutta la fragilità dell’Unione Europea.

Mentre oltre Oceano, non dimentichiamolo, proseguono le indagini del procuratore speciale John Durham, che stanno puntando ogni giorno di più i riflettori su Hillary Clinton, che appare la mente del golpe dello Spygate contro Trump.

Come ha riportato di recente il giornalista Cesare Sacchetti sul suo canale Telegram, John Durham desidera che i giurati del processo a Michael Sussmann, avvocato della Clinton, siano informati sul dossier di Christopher Steel. Steel è un ex agente dei servizi britannici ed è l’autore del dossier patacca che ha cercato di raffigurare falsamente Donald Trump come “agente del Cremlino”.

Steele aveva un contatto a Romaun agente, che sembra averlo aiutato in tale operazione di carattere sovversivo ai danni di Trump.

Durham ha vinto in questi giorni anche un’importante battaglia legale, ottenendo la pubblicazione dei documenti che riguardano Fusion GPS, che è la società operante nel settore dell’intelligence che ha prodotto prove false contro Donald Trump, tentando di presentarlo come un agente del Cremlino.

L’avvocato Michael Sussmann (Foto: New York Post. AP/Jose Luis Magana)

 

E’ sempre più chiaro ormai – come scrive ancora Sacchetti – che “ogni passo in avanti che fa Durham nel corso della sua inchiesta, è un passo in più verso la sponda italiana che ha partecipato al colpo di Stato contro Trump”

“Il vero scandalo è il coinvolgimento della politica italiana nel 2016 in una complessa e criminale operazione sovversiva internazionale concepita per rovesciare il Presidente degli Stati Uniti. Trump ha un conto aperto con lo stato profondo italiano e sembra intenzionato a saldarlo”.

D’altra parte, i Paesi del BRICS (come Cina, India, Brasile e Sud Africa) hanno scelto di schierarsi con la Russia e di sostenerla, portando al fallimento il tentativo europeo di isolarla.

A questo punto, alla debole Unione Europea non resta che tentare di tenere in vita a tutti i costi la farsa pandemica e continuare a terrorizzare i propri cittadini sventolando l’uso infinito di un certificato ormai definitivamente morto.

L’obiettivo voluto del tracciamento di tutti i cittadini europei, tramite un ID digitale, non potrà arrivare a compimento malgrado ci sia ancora chi dichiari enfaticamente, come Bill Gates, che il peggio deve ancora venire.

E nemmeno l’incontro avvenuto di recente tra Mario DraghiVittorio Colao e Mark Zuckerberg, dovrà preoccupare più di tanto, benché naturalmente la controinformazione non perda occasione per presentarlo come il progetto di Zuckerberg d’impartire gli ordini per agevolare il suo ultimo business legato al controllo definitivo della popolazione.

Ma la classe politica italiana, fra non molto, potrebbe avere problemi assai più importanti da risolvere, che tentare di scaraventare tutti gli italiani in una realtà soltanto virtuale.

Mentre il milardario di origine ebraica Mark Zuckerberg potrebbe essere costretto a rivedere presto tutti i suoi progetti italiani… e non solo.

Ormai ai globalisti mondiali rimane solo il dominio di Facebook, dopo che Elon Musk – come riporta ancora il giornalista Sacchetti – ha già annunciato che una volta assunto il controllo totale di Twitter, si libererà sia del gruppo presente nella società, responsabile di aver censurato centinaia di profili, sia dell’esercito di troll e falsi profili che condividono i tweet degli svariati personaggi al soldo del sistema.

Per Zuckerberg si annunciano tempi più duri dopo che ha già visto notevolmente calare le quotazioni di Facebook. In una singola seduta di Borsa, nel febbraio scorso, Meta Platforms (che da fine ottobre controlla Facebook, Instagram e Whatsapp) ha perso un quarto del proprio valore e Mark Zuckerberg ha perso 31 miliardi di dollari.

E a quanto pare, Donald J. Trump, nel suo ultimo comizio che si è svolto in Pennsylvania, indossava una giacca con appeso il simbolo della presidenza degli Stati Uniti…

 

 

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