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L’assemblea parlamentare del Wisconsin vota favorevolmente la risoluzione del deputato Ramthun mentre l’arcivescovo Viganò attacca i vaccini COVID prodotti con cellule di feti abortiti

Il direttore dell’OMS, Hans Kluge, ha annunciato qualche giorno fa che ritiene “plausibile” che con Omicron l’Europa “si stia avviando alla fine della pandemia” – come riportato dall’ANSA lo scorso 23 gennaio -, mentre il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, sostiene che “è necessario un alleggerimento al momento opportuno e rendere tutto quanto più semplice per passare dall’emergenza ad un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina”.

Si moltiplicano sempre più le dichiarazioni che smentiscono la falsa emergenza anche da parte di chi, come l’OMS finanziata dalla Bill and Melinda Gates Foundation, ha avuto un ruolo fondamentale in questa falsa narrazione pademica che da due anni ha continuato a seminare incessantemente il terrore: ma ormai in molti stanno tentando di sganciarsi, come se si stessero preparando ad abbandonare una nave che affonda.

Intanto, come ha riportato il quotidiano americano The Gateway Pundit, l’assemblea parlamentare dello Stato americano del Wisconsin ha votato a favore la risoluzione del deputato Timothy Ramthun che ha chiesto la rimozione dei dieci elettori assegnati a Joe Biden e Kamala Harris in modo illegittimo. Quindi la risoluzione andrà in Senato e poi alla Commissione Regolamentare dello Stato del Wisconsin.

Questo vuol dire che se dovesse passare, Joe Biden e la Harris perderanno i dieci elettori dello Stato in questione. Sarà un altro colpo che contribuirà a far luce su quello che accadde davvero la notte delle elezioni presidenziali americane, come migliaia di voti furono assegnati contemporaneamente a Joe Biden proprio mentre il Presidente in carica Donald Trump stava vincendo con un largo margine.

Mons. Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, che è stato tra i primi ad attaccare tutto il sistema narrativo pandemico basato non su evidenze scientifiche ma sul terrore come strategia di controllo delle masse, non ha perso nulla del suo piglio originario ma anzi interviene ancora una volta con grande forza sulla questione dei vaccini COVID-19 prodotti con linee cellulari di feti abortiti, e quindi con l’uccisione crudele di bambini completamente sani, mai nati.

Infatti, per il prelievo di cellule fetali utili, occorre che il feto non presenti alcuna patologia; inoltre, fatto ancor più raccapricciante, il prelievo cellulare deve avvenire senza l’uso di anestetici per non compromettere la qualità delle cellule prelevate: osservando dall’esterno la triste scena, si assiste quindi ad “un omino che scappa” nel tentativo disperato di sfuggire al suo carnefice, come ebbe a dichiarare in un occasione il dottor Stefano Montanari.

Questo il testo dell’intervista – diffusa qualche giorno or sono dal canale Telegram “Dentro la Notizia” – , che pone anche un inquietante interrogativo: come i cattolici abbiano potuto accettare l’inoculazione di tali sieri sperimentali senza porsi uno scrupolo di coscienza:

«Il battesimo satanico segna coloro che lo ricevono con il marchio della bestia.

In nessun modo possiamo accettare la somministrazione di sieri genici sperimentali nel corso della cui produzione sono stati uccisi bambini (non nati). […]

Come i cattolici riescano a sottoporsi al vaccino come una sorta di battesimo satanico senza alcuno scrupolo di coscienza , resta una domanda alla quale bisogna dare una risposta.

L’ossessiva campagna di vaccinazione di Bergoglio attraverso il ricatto morale vuole imporre l’inoculazione con un siero genetico sperimentale, a tutti.

Ed è evidente che la gerarchia ecclesiastica, in quanto si presta a sostenere questo piano di strage a livello mondiale, è complice di un crimine contro l’umanità ed ancor più di un gravissimo peccato contro Dio.

Questa complicità criminale è sotto gli occhi di tutti, ed è ulteriormente dimostrata dall’ossessiva campagna di vaccinazione di Bergoglio.

In questi giorni è arrivato a coinvolgere cardinali e vescovi in questa vergognosa propaganda.

Anche loro hanno la responsabilità di un grave crimine contro l’umanità.»

Monsignor Carlo Maria Viganò sulla pandemia: Il green pass è un passo verso l'inferno

Questa la conclusione – che ben si addice qui anche se dettata in un momento precedente – dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, che sprona a non disperare e a non lasciarsi sopraffare dallo sconforto:

«Noi abbiamo la fede, la certezza della promessa di Nostro Signore: le porte dell’Inferno non prevarranno.

E siamo parimenti animati da una forza interiore che non è nostra e che ricorda quel coraggio sereno con cui i cristiani perseguitati affrontavano le persecuzioni ed il martirio.

Una forza che spaventa chi non ha cuore, che terrorizza chi serve un’ideologia di morte e di menzogna, chi sa di essere dalla parte dell’eterno sconfitto.

Gesù Cristo è Re. Egli non permetterà che soccombiamo dinnanzi all’assalto del nemico del genere umano. Ritornate, ritorniamo tutti a Lui con la fiducia del figliuol prodigo che chiede umilmente al Padre di perdonarlo e di raccoglierlo nella sua casa.

Gesù Cristo è Re».

 





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