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Catastrofi “naturali” e Haarp: è allarme sul clima mentre la morte ci sta cadendo addosso

Cari Lettori, vi propongo gli ultimi due articoli dalla penna di Angelo Severino – il giornalista siciliano scomparso nel 2022 – e pubblicati a partire dal 2006 su “EnnaOnLine” cartaceo e poi su “L’Ora Siciliana”, che ha pubblicato i pdf originali di quelle inchieste. Si tratta del documento ufficiale della Commissione Europea sul clima e dell’ultima parte di queste interessantissime inchieste, dal titolo originale: “La morte ci cade addosso”. 

Una breve considerazione: come è ormai chiaro, la geoingegneria esiste ed un problema reale, su cui occorre urgentemente una coscienza collettiva atta a smontare qualunque tipo di costrutto sulla falsa emergenza climatica dovuta alle attività umane. E quindi, conseguentemente, una serie di limitazioni draconiane alla vita e alla libera circolazione dei cittadini dei Paesi occidentali che Unione Europea e governi vorrebbero imporre, sulla base di un’emergenza del tutto inesistente.

Ma la ritengo, per la situazione geopolitica mondiale di cui si è già parlato unitamente alle crescenti proteste dei cittadini, un’impresa, questa, che la corrotta classe politica occidentale non riuscirà più a portare a compimento.

Tuttavia, mainstream e falsa informazione in azione combinata, continuano a seminare terrore fra le masse con affermazioni del tutto infondate, allo scopo di destabilizzare e distogliere i cittadini dai problemi reali.

Mi riferisco in particolare, stavolta, a ciò che il mainstream ha messo in piedi agli inizi di giugno, diffondendo la notizia del “certificato verde globale” approvato dall’OMS e dall’Unione Europea. Ma l’accordo (di fatto non sappiamo nemmeno se vi sia perché sembra si tratti solo di un comunicato stampa) non ha alcun valore legale per i singoli Stati. OMS e Commissione Europea non vantano infatti alcun potere per vincolare o limitare la libera circolazione delle persone fra gli Stati.

Occorrerebbe il consenso degli Stati membri, ma nessun governo è di fatto orientato verso una tale direzione, semplicemente perché ormai non esistono più le condizioni per l’attuazione di un simile piano.

Unione Europea e OMS sono ormai due organizzazioni che stanno attraversando una crisi talmente grave da non consentire loro di imporre più niente.

Eppure in Italia il terrorismo va avanti: la cosa più grave è che proprio la falsa controinformazione continua a seminare addirittura più panico di quanto non faccia lo stesso mainstream. Così titolava “La Verità”, il 6 giugno scorso: “Con l’accordo tra Bruxelles e Oms il green pass diventa eterno e globale”.

“Green pass eterno e globale.”

Persino il mainstream non potrebbe fare di meglio.

Buona lettura.

Clima anomalo ed è allarme globale

Clima. Documento ufficiale della Commissione Europea

HAARP

Un sistema di armamenti con effetti devastanti sul clima

di Angelo Severino ©

[Parte 3]

Clima. A seguito dei nostri due articoli pubblicati su “L’Ora Siciliana”, abbiamo ricevuto email e commenti che ci accusano di fare parte del gruppo di quei giornalisti cosiddetti “complottisti” e che ci avevamo inventato tutto. Pubblichiamo INTEGRALMENTE il documento ufficiale del 14 gennaio 1999 della Commissione Europea, dal quale abbiamo ricavato il materiale per scrivere i nostri due articoli:

Haarp e clima balordo” del 6 novembre 2015
Come bucano la ionosfera” del 10 novembre 2015

≈ ∞ ≈ ∞ ≈ ∞ ≈ ∞

Dal documento ufficiale del 14 gennaio 1999 della Commissione Europea per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa. “Relazione sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera”.

Il Parlamento Europeo […]

– vista l’audizione sul sistema HAARP e sulle armi non letali convocata a Bruxelles il 5 febbraio 1998 dalla sottocommissione “Sicurezza e disarmo” della commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa, […]

– considerando che, malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell’ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP con base in Alaska, […]

– reputa che il sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project) sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull’ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento;

– lamenta il fatto che l’Amministrazione degli Stati Uniti abbia ripetutamente rifiutato di inviare un rappresentante per offrire prove nel corso dell’audizioni pubblica o in occasione di una riunione successiva della sua commissione competente in merito ai rischi per l’ambiente e per la salute collegati al programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza (HAARP) attualmente finanziato in Alaska;

– chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull’HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall’ HAARP per l’ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale;

– invita la Commissione, in collaborazione con i governi di Svezia, Finlandia, Norvegia e Federazione russa a valutare le conseguenze per l’ambiente e per la salute pubblica del programma HAARP per quanto concerne l’Europa artica ed a riferire al Parlamento i risultati delle sue ricerche; […]

≈ ∞ ≈ ∞ ≈ ∞ ≈ ∞

Dal documento ufficiale della Commissione Europea del 14 gennaio 1999 (pagg. 21,22) riportiamo INTEGRALMENTE il testo riguardante l’Haarp.

HAARP – Un sistema di armamenti con effetti devastanti sul clima

Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione “Sicurezza e disarmo” del Parlamento europeo tenne un’audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all’audizione e non abbiano approfittato dell’occasione per commentare il materiale presentato (nota 24: Il presente paragrafo si basa sulle informazioni emerse nel corso dell’audizione).

HAARP, il programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza (High Frequency Active AuroralResearch Project) è condotto congiuntamente dall’aeronautica militare e dalla marina militare americane e dall’Istituto di geofisica dell’Università dell’Alaska di Fairbanks. Progetti analoghi vengono condotti addirittura in Norvegia, probabilmente in Antartide, ma anche nell’ex Unione Sovietica (nota 25: Dr. Nick Begich, oratore all’audizione).

HAARP è un progetto di ricerca in cui, attraverso impianti basati a terra e una serie di antenne, ciascuna alimentata da un proprio trasmettitore, si riscaldano con potenti onde radio parti della ionosfera (nota 26: Nella ionosfera si trovano enormi campi magnetici protettivi denominati fasce di Van Allen, i quali intercettano particelle cariche ossia protoni, elettroni e particelle alfa). L’energia così generata riscalda talune parti della ionosfera provocando buchi e lenti artificiali.

Lo HAARP può essere impiegato per molti scopi. Manipolando le proprietà elettriche dell’atmosfera si diventa in grado di porre sotto controllo forze immani. Facendovi ricorso quale arma militare, le conseguenze potrebbero essere devastanti per il nemico. Attraverso HAARP è possibile convogliare in una zona prestabilita energia milioni di volte più intensa di quella che sarebbe possibile inviare con qualsiasi altro trasmettitore tradizionale. L’energia può anche essere indirizzata verso un obiettivo mobile, per cui si potrebbe applicare anche contro i missili del nemico.

Il progetto consente anche di migliorare le comunicazioni con i sommergibili e di manipolare la situazione meteorologica globale. Ma è possibile anche il contrario, cioè disturbare le comunicazioni. Manipolando la ionosfera è possibile ostacolare le comunicazioni globali facendo però arrivare a destinazione le proprie.

Un’altra applicazione del sistema è quella di scandagliare a raggi X la terra per vari chilometri di profondità (con un’apposita tomografia a effetto penetrante) per esplorare campi di petrolio e di gas, ma anche attrezzature militari sotterranee. Radar in grado di vedere oltre l’orizzonte e di definire gli oggetti a grande distanza sono un’altra delle applicazioni del sistema HAARP. Ciò consente di individuare gli oggetti in arrivo da dietro la curvatura del pianeta.

A partire dagli anni 1950 gli Stati Uniti hanno effettuato esplosioni di materiale nucleare nelle fasce di Van Allen (nota 27: Nel 1958 la US Navy fece esplodere tre bombe dotate di materiale nucleare fissile a un’altezza di 480 km sopra l’Atlantico meridionale. Test concepito dal Ministero della difesa degli Stati Uniti e dalla Commissione per l’energia atomica con il nome in codice “Progetto Argus”. Fonte: dr. Rosalie Bertell) per sondare gli effetti delle esplosioni atomiche ad un’altezza così elevata sulle trasmissioni radio e le operazioni radar in virtù dell’intenso impulso elettromagnetico scatenato dalle deflagrazioni.

Esse crearono nuove fasce di radiazione magnetica comprendenti quasi tutta la terra. Gli elettroni correvano lungo linee di campo magnetiche creando un’aurora boreale artificiale sopra il Polo Nord. Con questi test militari si rischia seriamente di danneggiare per molto tempo la fascia di Van Allen. Il campo magnetico terrestre può essere distrutto in vaste aree impedendo le comunicazioni via radio. Secondo scienziati americani ci vorranno probabilmente molte centinaia di anni prima che la fascia di Van Allen si stabilizzi nella sua posizione normale.

Il sistema HAARP può provocare mutamenti delle costanti meteorologiche. Esso può anche influenzare tutto l’ecosistema, soprattutto nella sensibile area antartica. Un’ulteriore seria conseguenza del sistema HAARP sono i buchi ionosferici causati dalle potenti onde radio inviate. La ionosfera ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmo. Si spera che i buchi giungano a riempirsi nuovamente, ma le esperienze compiute con i mutamenti dello strato di ozono puntano in direzione contraria. Ciò significa che esistono buchi non indifferenti nella fascia protettiva della ionosfera.

A causa delle sue notevoli ripercussioni sull’ambiente, HAARP è una questione che riguarda tutto il mondo e bisogna anche chiedersi se i vantaggi di sistemi del genere controbilancino effettivamente i rischi. Le conseguenze ecologiche ed etiche vanno analizzate approfonditamente prima di qualsiasi altra ricerca e sperimentazione.

HAARP è un progetto quasi totalmente sconosciuto all’opinione pubblica, ed è importante aumentare la consapevolezza di quest’ultima in proposito. HAARP è il proseguimento di cinquant’anni di ricerca spaziale intensiva di chiaro stampo militare, portata avanti anche nel quadro delle “guerre stellari” per il controllo delle fasce più alte dell’atmosfera e delle comunicazioni. Tale ricerca va considerata seriamente nociva per l’ambiente, con conseguenze incalcolabili per la vita umana.

Nessuno è oggi in grado di dire con sicurezza quali possono essere le conseguenze di HAARP. La cultura della segretezza nell’ambito della ricerca militare dev’essere combattuta. E’ necessario promuovere il diritto alla trasparenza e alla verifica democratica dei progetti di ricerca militari, come pure il controllo parlamentare.

Tutta una serie di atti normativi internazionali (“Convenzione sul divieto dell’utilizzo a scopi militari o ad altri scopi ostili delle tecniche di modificazione dell’ambiente”“The Antarctic Treaty””Trattato recante principî per il comportamento degli Stati nell’esplorazione dello spazio esterno, compresi la luna e gli altri corpi celesti” e la Convenzione dell’ONU sulle leggi del mare) fanno risultare HAARP assai dubbio non soltanto dal punto di vista umano e politico, ma anche da quello giuridico.

Il trattato sull’Antartide prevede che l’Antartide possa essere utilizzata unicamente a scopi pacifici (nota 28: articolo 1 del Trattato). Ciò potrebbe anche significare che HAARP rappresenta una violazione del diritto internazionale. Tutte le conseguenze dei nuovi sistemi di armamenti devono essere valutate da organismi internazionali indipendenti. Vanno inoltre elaborati altri accordi internazionali tesi a proteggere l’ambiente da inutili devastazioni in caso di guerra.

Come giornalista il mio compito finisce qui. “L’Ora Siciliana” ha fatto informazione e ogni nostro lettore può approfondire il tema e quindi farsi un’idea del perché si verificano eventi climatici così disastrosi mai visti prima.

Tratto da “L’Ora Siciliana” online del 21 novembre 2015.

Scie chimiche. La morte ci sta cadendo addosso

La morte ci cade addosso

Le scie chimiche contengono sostanze chimiche molto dannose per la salute umana e per l’ambiente e creano malattie mai viste prima

di Angelo Severino ©

[Parte 4]

Milioni di persone ogni giorno guardano distrattamente il cielo e non si accorgono che sta accadendo un qualcosa di strano sopra le loro teste. La maggior parte della gente è troppo occupata o a scrivere e leggere sms o a chattare sui loro telefoni cellulari o semplicemente perché non conosce ciò che stiamo per spiegarvi. Eppure, a partire dalla metà degli anni 1990, quasi senza interruzione, qualcosa di incomprensibile si sta verificando nell’aria. Prima di allora, il cielo era bello e luminoso, di un blu profondo, con nuvole eleganti e con un sole splendente. I giovani sotto i 30 anni tutta questa meraviglia della natura possono solo immaginarla o, rare volte, anche vederla.

Da qualche anno, il cielo perde spesso il suo azzurro naturale e piglia il colore bianco grigiastro che offusca la luminosità del sole. Se fossimo stati più attenti e informati, avremmo visto prima degli aerei lasciare lunghe sottili linee bianche che in breve tempo, allargandosi, si espanderanno e poi si fonderanno fra loro annebbiando il cielo e velando in modo insolito il sole.

Abituiamoci a guardare spesso il cielo perché, nel momento in cui si verificano questi strani fenomeni, dobbiamo sapere che quegli aerei non sono normali aerei ma apparecchi di morte che disperdono nell’aria sostanze chimiche potenzialmente molto dannose per la salute umana e per l’ambiente. Queste linee bianche, irregolari e che spesso s’incrociano, si chiamano “SCIE CHIMICHE”, le cosiddette “chemtrails”.

C’è di tutto, persino sangue essiccato

Attraverso queste operazioni di “aerosol”i velivoli scaricano nel cielo diversi composti chimici la cui natura è ufficialmente sconosciuta. Le analisi che si effettuano da anni sui territori coinvolti dal fenomeno riscontrano però, di volta in volta, la presenza di bario, di nano alluminio rivestito in fibra di vetro (conosciuto come “chaff” per confondere i radar), di torio radioattivo, di cadmio, di cromo, di nichel, di ioduro d’argento, di calcio, di magnesio e di titanio. A volte è stato pure rinvenuto sangue essiccato, spore di muffe, micotossine, bromuro di etilene e fibre polimeriche [come abbiamo visto, anche nanoparticelle di ossido di grafenen. d. r.].

Gli esperti affermano che il pH atmosferico si sta velocemente modificando e ciò sarebbe dovuto anche per i residui di bario utilizzato durante questi raid aerei. Il bario, favorendo la formazione di nubi anche a umidità estremamente bassa, laddove le nubi naturali non possono formarsi, facilita i progetti di modifica del clima (sia a scopo sperimentale sia a scopi militari e segreti).

I libri di chimica sostengono che il bario, superato il livello minimo di sicurezza, è altamente tossico per gli esseri umani. Una presenza elevata di bario nelle acque potabili può causare difficoltà nella respirazione, cambiamenti nel ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna, irritazione dello stomaco e dell’intestino, aumento di volume del cervello, debolezza muscolare, dolori articolari. Quando gli aerei abbandonano nell’atmosfera umida il bario, questo reagisce con l’acqua e forma l’idrossido di bario che causa molto calore. Ciò potrebbe allora spiegare perché, quando dovrebbero esserci temperature invernali o primaverili, lamentiamo invece un caldo anomalo.

Nuove malattie e cambiamento climatico

L’effetto serra è incrementato segretamente dalle cosiddette scie chimiche? Difficile da rispondere. Negli anni, e oggi cominciano a trapelare alcune indiscrezioni, i governi mondiali hanno esposto consapevolmente le popolazioni a sostanze radioattive che hanno poi cagionato gravi patologie (come l’Alzheimer e il Parkinson) o nascite di bambini malformati. Le scie chimiche, dopo alcune ore, coprendo il cielo di nuvole, determinano altresì una diminuzione dell’irraggiamento del sole e ciò non favorisce la fotosintesi clorofilliana che è un processo biochimico molto importante e vitale alla sopravvivenza della pianta stessa.

Secondo alcuni scienziati vi sarebbero delle multinazionali agro alimentari che, favoriti dai cambiamenti climatici, stanno sperimentando nuove sementi ogm adatte per ogni situazione climatica, da sostituire alle colture tradizionali. Ed è per questo che, segretamente, nel territorio della Sicilia centrale si stanno testando nuove coltivazioni mai viste prima a danno del grano duro che da millenni si coltiva nell’Ennese.

La maggior parte delle persone continua purtroppo a essere disinformata sul fenomeno delle “chemtrail” e magari, quando alza lo sguardo verso l’alto, resta meravigliata nel vedere aerei che scorrazzano nel cielo lasciando lunghe linee che si trasformeranno poi in spettacolari nuvole bianche a ciuffi che somigliano a piume delicate. Somigliano ai cirri ma non sono quelli naturali perché, una volta generati dalle famigerate scie chimiche (di cui sono una graduale trasformazione), si trovano nel posto sbagliato insieme alle nuvole normali come i cirrocumuli.

I cirri, infatti, sono nuvole che si trovano generalmente fra gli 8.000 ei 12.000 metri d’altezza, mentre i cirrocumuli sono presenti fra i 5.000 e i 7.000 metri di quota (nella fascia temperata). Com’è possibile quindi che dei cirri, come accade durante l’operazione aerea delle scie chimiche, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? La verità è che, a prima vista, sembrano cirri ma, in realtà, sono nuvole artificiali e altamente tossiche.

A questo punto, è doveroso fare una precisazione. Non tutte le scie bianche abbandonate in cielo dagli aerei si chiamano “chemtrail” (nome tecnico che identifica le scie chimiche) ma, nella normalità dei casi, esse caratterizzano le scie di condensazione: le “contrails”. Quest’ultime sono rettilinee, durano pochi minuti e poi scompaiono lasciando un cielo bello limpido e azzurro. Sono costituite dal vapore acqueo immesso nell’atmosfera (a quota oltre gli ottomila metri) dagli scarichi caldi del motore quando vengono a contatto con l’aria fredda (inferiore ai -40°C) in una percentuale di umidità superiore al 70%.

Le scie chimiche, viceversa, allargandosi, persistono per parecchie ore e alla fine trasformano il cielo da sereno a nuvoloso. Vengono prodotte a quote inferiori agli ottomila metri da velivoli non meglio identificati che a volte si muovono seguendo strani percorsi irregolari e a forma di disegni. Le “chemtrail” scaricano nell’ambiente, a secondo dell’effetto desiderato, sostanze chimiche tra cui il “trimethylaluminum” (solfato di alluminio), sali di bario (le cui caratteristiche igroscopiche mirano a catturare l’umidità presente nell’aria), ioduro d’argento, calcio, magnesio, titanio e altre sostanze chimiche potenzialmente dannose sia per l’uomo sia per l’ecosistema perché sul terreno finiscono, tra l’altro, anche microrganismi che normalmente vivono negli alti strati dell’atmosfera.

Le antenne Haarp e le scie chimiche fanno parte di un unico progetto

A cosa mirerebbe il fenomeno delle scie chimiche che sta interessando anche le zone in cui abitiamo? Uno dei principali obiettivi di questi esperimenti sarebbe la modificazione del clima (per far piovere al verificarsi di scarse precipitazioni o, diversamente, per far prolungare una siccità) con la finalità di arrivare a controllarlo e gestirlo per scopi militari e strategici. Le antenne Haarp e le chemtrail (o scie chimiche) farebbero parte di un unico inquietante progetto gestito segretamente dagli U.S.A.

Cominciato nel 1996 negli Stati Uniti, proseguito nel Canada, il fenomeno delle scie chimiche ha interessato anche il Nord America, l’Europa, l’Australia, la Nuova Zelanda e tutti i paesi della Nato. In Italia le prime testimonianze risalgono alla primavera del 1999 e da allora, come denunciò Tom Bosco, direttore di Nexus, «è stato un crescendo inarrestabile, con segnalazioni da ogni zona del nostro paese»In realtà, è dal 1940 che le forze armate degli Stati Uniti d’America, le “United States Army”, hanno iniziato a spruzzare sulle popolazioni civili armi chimiche e biologiche nei test all’aria aperta. Li chiamarono spudoratamente “test di vulnerabilità”.

Per finanziare queste costosissime operazioni occorre investire parecchio denaro perché bisogna utilizzare velivoli particolari, piloti altamente specializzati, carburanti e soprattutto i componenti chimici da sparpagliare continuamente in atmosfera. Se le istituzioni nazionali, europee e internazionali sono a conoscenza di queste misteriose e frequenti incursioni aeree, perché non intervengono? Ci sono accordi militari segreti fra gli Stati della Nato e le Forze armate statunitensi? Chi aiuteranno questi sperimenti, come e perché? La popolazione, frattanto, è tenuta all’oscuro (se non addirittura fuorviata) sulle verità delle “chemtrail” e sul come e sul perché ci ammaliamo, anche di nuovi morbi.

Se le scie chimiche portassero veramente, come afferma qualcuno, grossi vantaggi per la popolazione (causare, ad esempio, le piogge per ricolmare le dighe vuote) perché allora non informare di queste lodevoli iniziative i cittadini che, a loro volta, ringrazierebbero di cuore, questi novelli benefattori per una così tanta generosità elargita?

Tratto da “L’Ora Siciliana” online del 9 ottobre 2019.

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