Tulsi Gabbard, ex rappresentante degli Stati Uniti per le Hawaii e candidata alla presidenza nelle elezioni americane del 2020 ha annunciato lo scorso ottobre che lascerà il Partito Democratico, suscitando entusiasmo tra i suoi sostenitori, ma anche scetticismo e speculazioni su le sue future ambizioni politiche.
“Non posso più rimanere nel Partito Democratico di oggi, che è sotto il completo controllo di una cabala elitaria di guerrafondai guidati da un vile risveglio, che ci dividono facendo oggetto di razzializzazione ogni questione e alimentando il razzismo contro i bianchi, che lavorano attivamente per minare il nostro Dio – date le libertà sancite dalla nostra Costituzione, sono ostili alle persone di fede e spiritualità, che demonizzano la polizia ma proteggono i criminali a spese degli americani rispettosi della legge, che credono nelle frontiere aperte, armano lo stato di sicurezza nazionale per inseguire gli oppositori politici, e soprattutto, ci stanno trascinando sempre più vicino alla guerra nucleare”, ha dichiarato la Gabbard in un post sui social media che ha lanciato il suo nuovo web show:
Qui il link del video con le dichiarazioni della Gabbard.
Critica del suo partito, la Gabbard si è guadagnata l’affetto di alcuni conservatori per la sua indipendenza dall’ortodossia democratica, anche su questioni come aborti nel terzo trimestre, sport femminili, censura sui social media e minori che stanno cambiando sesso.
Tuttavia, non è una centrista; ha votato di pari passo con l’aborto e le lobby LGBT per la maggior parte del suo mandato alla Camera, ha sostenuto la codificazione dei “diritti” dell’aborto nella legge federale prima del terzo trimestre, è favorevole alla depenalizzazione della prostituzione e ha appoggiato il socialista Bernie Sanders, probabilmente l’opzione più a sinistra su tutte le questioni di politica interna menzionate nella sua dichiarazione, per la presidenza nel 2016.
In molti hanno abbracciato incondizionatamente la dichiarazione di Gabbard.
Il nome di Tulsi Gabbard è stato presentato come potenziale futuro candidato alla presidenza o compagna di corsa per l’ex presidente Donald Trump, con alcuni che ipotizzano che lasciare il Partito Democratico sarebbe un precursore necessario di una tale mossa.
E’ quanto ha riportato la testata cattolica conservatrice Life Site News, tra le moltissime testate americane a dare la notizia, lo scorso 11 ottobre.
Si è sollevato un gran polverone e la notizia è rimbalzata poi anche in Italia.
Occorre ricordare tuttavia come Tulsi Gabbard, pur avendo rilasciato dichiarazioni così scottanti sul suo partito, lo abbia appoggiato per lungo tempo senza fiatare. Come viene ricordato sopra, la Gabbard ha sostenuto l’aborto e le lobby LGBT, i “diritti all’aborto”, la depenalizzazione della prostituzione e ha appoggiato Sanders che ha perseguito politiche di sinistra radicale. Come mai adesso Gabbard si accorge che qualcosa – anzi moltissimo – non va nel suo partito?
La sensazione è che Tulsi abbia fiutato la vicina sonora sconfitta dei democratici alle prossime elezioni di medio termine americane. E in molti stanno cercando di salire con lei sul carro del vincitore.
Addirittura si parlerebbe di “futuro candidato alla Presidenza” o “compagna di corsa” di Donald Trump. Una giravolta da capogiro, se si pensa alla sua linea politica degli ultimi anni.
E’ evidente che la paura deve essere tanta o si potrebbe pensare persino ad una mossa disperata del Partito Democratico che sta sprofondando nel baratro.
Quello che è importante per noi rilevare qui, è come il Partito Democratico americano sia davvero alle strette e questo è il capolavoro fatto da Donald Trump.
Ciò significa anche che la cabala è alle strette: e di “cabala elitaria” parla adesso anche la Gabbard.
Già, non sono allora le farneticazioni di complottisti tanto care ai “cacciatori di bufale” italiani e a tutto il mainstream.
E’ la fine del mondialismo? Giudicate voi.
Ma a farlo intendere stavolta è la stessa Tulsi Gabbard.
Proprio nella prima mattinata del 12 ottobre, quando in Italia ancora non si era diffusa la notizia, ho pubblicato sul blog Il granello di senapa – lo dico con tutta modestia – un articolo che tratta di falso giudaismo cabalistico. E ho parlato anche di élite mondialiste.
Ho ricordato anche come si stia cercando di minare alla base i nostri amati valori cristiani, mentre Gabbard riconosce solo ora che “lavorano attivamente per minare il nostro Dio”.
E non è anche quello che sistematicamente ha fatto la nostra politica, pure quella che si definisce di destra?
L’elezione di Ignazio La Russa, come è trapelato, è avvenuta con i voti del Partito Democratico.
Una poderosa cortina fumogena si solleva poi dal mainstream e dalla politica italiana ogni qual volta si parla di diritti degli italiani e migranti.
Italiani già vessati, prima con il green pass e ora con la crisi energetica creata ad arte; mentre invece ai migranti (la cui presenza dal 2020 si è enormente moltiplicata: effetto collaterale della pandemia?) le Regioni trovano il modo di fornire doti che comprendono percorsi di formazione, alloggio e sostentamento.
Il progetto Kalergi di sostituzione degli italiani non sembra apparire qui pura teoria complottistica, se è vero – come sostiene la Gabbard – che si sta “alimentando il razzismo contro i bianchi”.
Una razza mista, infatti, senza radici né identità si può facilmente manovrare.
E soprattutto, senza più un Dio e la Sua legge eterna.