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Trieste ieri, tra scene da guerra civile e forza della preghiera

Il porto di Trieste, dove da giorni va avanti la protesta dei portuali di Trieste contro il green pass, ieri è stato triste teatro di scene che avremmo sperato di non dover mai vedere.

La “Porta dell’Inferno” inaugurata pochi giorni fa al Quirinale sembra quasi aver spalancato anche le porte di un inferno in terra per coloro che non si piegano al passaporto sanitario, ed in particolare ieri mattina per quei numerosissimi manifestanti che si trovavano insieme al porto triestino. Oltre ai portuali infatti erano presenti molti altri cittadini, fra cui moltissime donne ed anche bambini.

Tutto il mondo ha parlato ieri dei gravi fatti accaduti a Trieste. Così scrive Sky News, canale australiano non allineato con il governo di Canberra:

“Italian police used water cannon and tear gas to break up a demonstration in the port of Trieste, where workers protested against the government’s mandatory COVID pass”.Come osservato da giuristi ed alcuni giornalisti, le Forze dell’Ordine hanno violato molte leggi Italiane ed internazionali: il porto di Trieste è infatti territorio delle Nazioni Unite, dentro di esso la Polizia italiana non ha né accesso, né giurisdizione.

Soltanto la Guardia di Finanza può accedere all’interno del porto triestino.

Così scrive infatti l’avvocato Mauro Sandri sul suo canale Telegram:

In queste ore convulse è essenziale affiancare alla presenza di testimonianza in piazza, quella di reazione nei Tribunali. Il territorio libero di Trieste è stato restituito all’amministrazione provvisoria italiana con il Trattato di Londra del 1954. Il porto internazionale non è sotto giurisdizione italiana. In una telefonata con Puzzer, intercorsa pochi minuti fa [intorno alle ore 15:27 circa, n.d.a.], abbiamo messo le basi per un eventuale ricorso d’urgenza al fine di ottenere lo sgombero dell’occupazione non consentita dai trattati internazionali ed, in particolare, dell’allegato n. 7.

E le violazioni non finiscono qui, secondo i presenti. Lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo, fino a rendere l’aria completamente irrespirabile contro manifestanti inermi e certamente non violenti.

Idranti puntati contro i manifestanti creando una tempesta d’acqua. Gravi rischi, secondo alcune testimonianze dei presenti, per quei manifestanti che erano aggrappati ad alcuni corrimani dei parapetti di protezione.

Un anziano che viene colpito in volto dallo scoppio di un lacrimogeno, una donna in stato di gravidanza ferita alla testa, cittadini che hanno dovuto proteggere i bambini dai lacrimogeni lanciati dalla Polizia…

Una ragazza, in un video che circola in rete in queste ore, ha denunciato di essere stata manganellata sulla schiena dalle Forze dell’Ordine mentre stava aiutando alcuni anziani ad allontanarsi. Vi sono altre testimonianze ed altri video che confermano come manifestanti inermi siano stati picchiati.

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Ed ancora immagini che sembrano tratte da una guerra civile:

In questo caos totale, nella negazione di civiltà e democrazia, ho visto però anche scene che mi hanno commossa. Qualcuno ha scritto:

“In questa protesta c’è una grande forza di origine spirituale”

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Sembra che finalmente si sia compreso a fondo come

“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi”  (Efesini 6,12-18)

Certi che le nostre preghiere verranno ascoltate.

Ecco quanto le élite hanno in serbo per i popoli, come riportava ieri Maurizio Blondet sul suo sito:

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